Roma, 12 sett. 2013: “Con Giuliano Amato il Presidente
Napolitano ha indicato un esponente di quella cultura
riformista che ha saputo combattere e battere i dogmatismi e i
massimalismi della sinistra italiana molto prima della sua
sconfitta storica con il crollo del comunismo”. Capiamo quindi che questa nomina non piaccia ai
dilettanti allo sbaraglio della politica ed ai nostalgici del
giustizialismo, entrambi propugnatori di un’ Italia divisa e
governata non dalla politica ma da magistrati
politicizzati”.