Roma, 15 APR. 2014: “Massimo D’ Alema non viene meno alla sua fama di uomo livoroso. Da interprete ineguagliabile di quel mondo comunista che gli è franato sotto i piedi, ha espresso il suo rammarico per la mancata condanna al carcere del presidente Berlusconi. Con ciò rivelando il vero animo che lo ha accompagnato in questi venti anni di lotta politica in cui ha difeso qualsiasi ingiustizia a danno di Berlusconi. Ora addirittura critica la magistratura trovandola troppo indulgente. Per fortuna l’ Italia ha ben chiara la storia giudiziaria di questi anni ed è distante anni luce dalla posizione di D’ Alema” (ANSA).