Il tema del lavoro è la vera emergenza del Paese e non possiamo pensare di affrontarlo e risolverlo con finte soluzioni calate dall’alto e senza alcuna copertura economica. Penso al reddito di cittadinanza e al decreto dignità sbandierato dal ministro Di Maio e che rischia di lasciare scoperti ben 3,5 miliardi di euro.
In merito alla gig economy ragioniamo su come costruire nuove tutele per i rider, ma non accettiamo una visione ideologica che mette in contrapposizione le imprese e i lavoratori. Di Maio non faccia il fenomeno come Renzi in passato e non escluda dal tavolo di confronto i corpi intermedi, i sindacati. Si trovino, dunque, soluzioni concrete, condivise da tutte le parti coinvolte, senza dimenticare le opportune coperture economiche. Diamo nuove garanzie ai lavoratori, ma non penalizziamo il Paese sul fronte della competitività.