Gig economy: diamo nuove garanzie ai lavoratori, ma non penalizziamo la competitività del Paese

Andreas Hartl, Auslieferfahrer des Lieferdienstes Foodora, fährt am 28.06.2017 durch eine Straße in Berlin. (zu "Liefernde Helden gehen aufs Parkett" vom 30.06.2017) Photo by: Sophia Kembowski/picture-alliance/dpa/AP Images
Il tema del lavoro è la vera emergenza del Paese e non possiamo pensare di affrontarlo e risolverlo con finte soluzioni calate dall’alto e senza alcuna copertura economica. Penso al reddito di cittadinanza e al decreto dignità sbandierato dal ministro Di Maio e che rischia di lasciare scoperti ben 3,5 miliardi di euro.
In merito alla gig economy ragioniamo su come costruire nuove tutele per i rider, ma non accettiamo una visione ideologica che mette in contrapposizione le imprese e i lavoratori. Di Maio non faccia il fenomeno come Renzi in passato e non escluda dal tavolo di confronto i corpi intermedi, i sindacati. Si trovino, dunque, soluzioni concrete, condivise da tutte le parti coinvolte, senza dimenticare le opportune coperture economiche. Diamo nuove garanzie ai lavoratori, ma non penalizziamo il Paese sul fronte della competitività.

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