Ragionare sul futuro delle donne significa ragionare anche sul futuro del lavoro. Dalla parità salariale con gli uomini alla possibilità di conciliare lavoro e famiglia, passando per la valorizzazione e la tutela di chi svolge un lavoro autonomo, magari con Partita Iva.
L’Italia ha il più basso tasso di occupazione femminile nell’UE: un paradosso tutto italiano che si accompagna a uno dei più bassi tassi di maternità. E allora combattere per i diritti delle donne vuol dire anche battersi per una società più inclusiva. Noi ci siamo, pronti a lavorare per nuove politiche attive e un nuovo welfare attento alle esigenze delle donne.
Da parte delle istituzioni, delle imprese e da tutto il mondo associativo occorre un impegno costante, che duri 365 giorni l’anno e non solo l’8 marzo.