Scali Ferroviari, un traguardo importante per il futuro di Milano

L’approvazione dell’accordo sugli Scali Ferroviari rappresenta un traguardo importante per il futuro di Milano, uno storico passo avanti verso la trasformazione di quel buco nero di città che sono le aree ferroviarie dismesse.

Porta Genova, Farini, Romana, Lambrate, Greco – Breda, Rogoredo e San Cristoforo: sette aree che cambieranno il volto di Milano, con case, uffici e verde pubblico. E poi la cosiddetta “Circle line” – voluta fortemente da Forza Italia – che potenzierà la mobilità cittadina lungo l’anello ferroviario che va da via Stephenson a San Cristoforo. Sono previsti anche insediamenti abitativi utili a rispondere alle diverse esigenze della città: il 30 per cento del costruito, infatti, sarà destinato all’housing sociale e a edilizia convenzionata.

A causa delle divisioni interne alla sinistra, Milano ha già perso troppo tempo. Ma a differenza di quanto accaduto due anni fa con l’amministrazione Pisapia, stavolta il Consiglio comunale ha fatto prevalere il buonsenso nell’interesse dei milanesi e dello sviluppo dell’area metropolitana. Non potevamo permettere che una città come Milano avesse ancora lande desolate come lo Scalo Farini, rifugi per senza tetto come lo Scalo di Porta Romana o quartieri tagliati in due come nel caso di Lambrate.

L’approvazione dell’accordo di giovedì scorso è un risultato che arriva grazie all’impegno della Regione Lombardia, che ha disegnato l’intesa con le Ferrovie dello Stato, e alla concretezza del gruppo consiliare di Forza Italia, che non ha mai smesso di credere in un progetto presentato, in realtà, nel 2005 dalla giunta Albertini.

Tutte le nostre proposte sono state accolte nell’accordo di programma, tra cui quella del collega Fabrizio De Pasquale secondo la quale, prima del via libera ai masterplan e ai piani attuativi da parte della Giunta, il Consiglio torna ad esprimersi dando indirizzi generali all’esecutivo. E abbiamo dimostrato di essere opposizione con cultura di governo, che sa fare squadra con chi lavora per la crescita della città, per i milanesi.

Al di là del trionfalismo del sindaco Sala e di tutta la maggioranza, questa è solo una tappa di un lungo processo. Ci sono da fare piani attuativi, progetti, gare. E va ricordato che non tutti i problemi della città saranno risolti con questi interventi. L’auspicio è che le divisioni, le diverse interpretazioni della sinistra e soprattutto la visione tutta ideologica, non rallentino ulteriormente il corso dei progetti. Perché noi di Forza Italia, pur dai banchi dell’opposizione, continuiamo a lavorare per la Milano del futuro e poco importa chi sarà, tra qualche anno, a tagliare il nastro inaugurale di opere così importanti per la città.

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