Roma, 17 APR. 2015: ”La stessa Corte, lo stesso giudice relatore sulla vicenda Mediaset e sul reato di frode fiscale, nell’arco di pochi mesi ha potuto emettere due giudizi, uno contrario dell’altro per la stessa fattispecie. E’ accaduto in Italia, ed è soltanto l’ultima delle eccezioni, tutte sfavorevoli, capitate a Silvio Berlusconi. Berlusconi è stato condannato nel 2013, e fatto decadere dal Senato, per un reato e con una sentenza che lo stesso giudice, di fronte alla stessa fattispecie di reato, non ha esitato a ribaltare a favore dell’imputato. Come tutto questo sia potuto accadere e come la stessa Corte, costituzionalmente votata a costruire l’uniformità del diritto nell’applicazione delle sentenze, rimane un mistero che, a questo punto, possiamo dire un mistero lungo quasi vent’anni. Se una patologia andava cercata nella giustizia italiana, l’uno-due della Cassazione ne offre uno spaccato drammatico. Alla luce di quanto è successo, diventa decisiva la sentenza della Corte di giustizia di Strasburgo. Si tratta, a questo punto, di ripristinare la fisiologia della giustizia uscita gravemente compromessa per i comportamenti del suo supremo organo. Con una Cassazione bifronte, per la giustizia c’e’ il rischio di finire al macero”. Lo dichiara in una nota Mariastella Gelmini (Il Velino).