Signor ministro,
credo d’interpretare i sentimenti dei cittadini milanesi e lombardi ma anche le attese di tutti gli italiani, chiedendole un impegno concreto affinchè episodi come quelli che hanno squassato Milano, la città dell’Expo, non si verifichino più.
Quanto accaduto lo scorso 1° maggio rappresenta uno degli episodi più tristi e violenti degli ultimi anni: la grande parata dell’inaugurazione dell’Expo è stata sfregiata dalla devastazione di una città chiamata ad accogliere un evento di straordinaria rilevanza internazionale, e non si può dire certo che l’aggressione al centro di Milano fosse inattesa.
Davanti ad una tale violenza, le autorità incaricate di proteggere Milano e l’intero Paese da simili episodi sono chiamate ad interrogarsi in merito alle azioni che avrebbero potuto mettere in campo per evitare una simile situazione.
Da diverso tempo era chiara a tutti la forte ostilità del movimento No Expo: un’avversione che parte da lontano e che dura dal 2007, quando i No Expo presentarono addirittura un contro dossier al Bie per stoppare la candidatura. Di recente non sono poi mancate le occupazioni, e nel gennaio scorso la Statale ha dovuto addirittura chiudere i battenti per contenere le derive dei No Expo.
Nonostante i numerosi segnali di allarme e pericolo per la sicurezza e l’incolumità pubblica, la manifestazione nel cuore della città è stata comunque autorizzata, con le conseguenze che tutto il mondo ha avuto davanti agli occhi, e con la legittima indignazione dei milanesi scesi in piazza per ripulire la città e rimuovere le barricate dei no-expo: cittadini ai quali va tutta la nostra solidarietà e il nostro ringraziamento.
D’altra parte le proposte che Lei ha avanzato in materia di ordine pubblico e sicurezza sono la conferma che qualcosa non ha funzionato e che le disposizioni che riguardano l’ordine pubblico vanno messe a punto. Su questa linea noi, come Forza Italia abbiamo fatto proposte precise, che hanno trovato vasto consenso tra l’opinione pubblica, e contiamo di sostenerle con una vasta mobilitazione popolare. La nostra iniziativa, che si concretizzerà in una proposta di legge che ci auguriamo di rendere di iniziativa popolare, ha come obiettivo quello di limitare o vietare le manifestazioni violente ma anche quelle che possono dare adito ad azioni intimidatorie e contrarie all’interesse dei cittadini.
Vedremo nelle prossime ore quali aspetti tecnici andranno toccati, ma credo sia necessario affidare ai prefetti, e alla piena responsabilità del Ministero dell’Interno, con una norma vincolante, la discrezionalità di vietare azioni che minacciano la sicurezza dei cittadini, o di decidere in merito ai luoghi e al perimetro delle manifestazioni, in particolare per quelle di rilevanza nazionale ed internazionale che presentano un elevato rischio di pericolosità.
Lo Stato, pur riconoscendo e tutelando il diritto costituzionalmente garantito di riunirsi pacificamente e senz’armi, non può rinunciare al proprio dovere di intervenire al fine di poter esercitare al meglio la propria funzione di controllo e tutela dell’ordine e della sicurezza pubblica, nell’interesse esclusivo dei cittadini.
Siamo certi d’incontrare anche la sensibilità del suo dicastero. E a questo proposito desideriamo ringraziare il lavoro di tutte le forze dell’ordine che si sono sacrificate per contenere l’aggressione dei violenti evitando che il sangue macchiasse la giornata inaugurale di Expo il primo maggio.
Certo occorre lavorare in modo più puntuale sulla prevenzione con gli organi della sicurezza a livello europeo. Perché prevenire l’arrivo e la discesa in piazza di questi gruppi di delinquenti è una priorità del nostro paese ma dell’intera Europa.
Desidero ringraziare ancora di cuore la città di Milano, la loro abnegazione, la loro pazienza. Certo di questa pazienza non bisogna abusare. La manifestazione di ieri, dove tutte le forze del Centrodestra hanno ritrovato la capacità, assieme, di dare un cenno d’orgoglio, spiega bene i nostri obiettivi. Obiettivi che vanno ben oltre la contingenza elettorale ma che vogliono garantire ai cittadini la libertà di partecipare ai grandi eventi del nostro paese senza paura e con la dignità di esserne protagonisti.