IMMIGRAZIONE: DA GOVERNO DIKTAT A REGIONE MA DEBOLE IN UE

Mariastella-Gelmini-Camera
Le richieste perentorie, e provocatorie, del Governo che vuole imporre alle Regioni del Nord quote rilevanti di immigrati sono il sintomo di un esecutivo debole con i forti e forte con i deboli. Inascoltato in Europa, dove Renzi riceve pacche sulle spalle e niente più, il Governo fa la faccia feroce con le Regioni del Nord, come se Milano e il Veneto non avessero fin qui fatto la loro parte.Se i profughi sono, per ammissione dello stesso ministro dell’Interno, solo una piccola minoranza delle migliaia di immigrati che arrivano in Italia, perché l’esecutivo non adotta le contromisure necessarie per evitare prima le partenze e quindi gli sbarchi? Perché, accertata l’indisponibilità dell’Unione Europea ad accogliere quote di immigrati, non si cercano accordi con i Paesi del Maghreb – penso al Marocco, alla Tunisia, all’Algeria e all’Egitto – per concordare una strategia comune e costruire in quei Paesi campi di assistenza?
Aspettare un accordo fra le tribù libiche significa dare ai trafficanti altro tempo per accrescere i loro guadagni sul business della sofferenza, come dimostra l’inchiesta di Mafia Capitale che sta rivelando quanti e quali interessi criminali sono stati costruiti attorno all’immigrazione. Voler far pagare a Milano e ai milanesi il conto dell’imperizia e dell’incapacità del governo è francamente inaccettabile.

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