Afghanistan: G20 e Ue diano un segnale chiaro, crisi riguarda tutti noi

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L’efferato attentato terroristico all’aeroporto di Kabul lascia una terribile scia di morte e di sangue, e costituisce una drammatica e inquietante premessa al nuovo corso che sta per aprirsi in Afghanistan.
Il prezzo pagato da persone innocenti e da chiunque si trovasse lì per aiutare i civili, i militari, le donne e i bambini, i deboli e gli anziani, a lasciare il Paese e a fuggire all’estero, è altissimo.
Mi unisco alle parole del presidente Draghi sul ruolo delle donne e sulla necessità che il G20 tuteli i loro diritti e le loro vite.
La comunità internazionale tutta e soprattutto l’Europa, nostro faro di civiltà e sicurezza, sono chiamate a dare un segnale chiaro.
Con fermezza dobbiamo tutti prendere coscienza che il problema afghano non è così lontano da noi, ci riguarda da vicino.
Non possiamo, quindi, lasciarci trovare impreparati da una possibile escalation terroristica. Credo che nessuno di noi possa voltare la testa dall’altra parte di fronte agli avvenimenti degli ultimi giorni.
Mi auguro davvero che il G20 e l’Europa facciano la loro parte per aiutare chi ne ha bisogno, alla ricerca – per quanto possibile – di una stabilizzazione.
Rivolgo un pensiero particolare a tutte le donne che sono impegnate in questa battaglia, sapendo quali responsabilità incombono sulla presenza femminile e sul ruolo della donna in situazioni così difficili.
Ringrazio dal cuore tutti gli italiani coinvolti, civili e militari, che da giorni stanno facendo oltre l’impossibile per aiutare chi ha bisogno. Sono compiti complessi, in situazioni estreme, e a loro va tutto il nostro ringraziamento e tutto il nostro rispetto.

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