Avanti con le riforme, ma senza sconti

Gelmini

Gelmini: «Saltati gli accordi, ma FI non farà mancare il suo voto sulla legge elettorale».

Di Italia Brontesi dal Corriere della Sera Brescia

Roma, 3 feb. 2015: Tra i parlamentari che applaudivano quando sul tabellone il numero delle schede con il nome di Sergio Mattarella ha
superato il quorum, c’era anche Mariastella Gelmini, Vicecapogruppo vicario di Forza Italia alla Camera.

Onorevole, era un applauso all’istituzione o alla persona?
«Forza Italia ha il massimo rispetto di Sergio Mattarella, confidiamo che abbia tutte le qualità per trasformare un’elezione di parte in una presidenza in cui tutti gli italiani si riconoscano. IL disappunto non è sulla persona, ma sul metodo».

In che senso?
«Il patto del Nazareno non ha nulla di segreto, ma è un percorso sulle riforme, non sull’elezione del presidente».

Il presidente Silvio Berlusconi parteciperà alla cerimonia di insediamento del nuovo Presidente della Repubblica. Un segno di distensione?
«Mi ha fatto piacere, e non sono rimasta sorpresa, gli auguri che il presidente Berlusconi ha rivolto a Mattarella, sono la prova che non c’è niente di personale, ma solo la contestazione del metodo con cui si è arrivati all’elezione».

Il patto del Nazareno resta in piedi?
«Si va avanti con le riforme nell’interesse dell’ltalia ma senza sconti, il rapporto fiduciario tra Berlusconi e Renzi non può più esserci, Renzi non ha rispettato gli accordi. Resta valido per FI non far mancare i voti sulla legge elettorale, la riduzione del numero dei parlamentari,il superamento del bicameralismo perfetto, fanno
parte del nostro dna, FI non cambia posizione, ma evidentemente ci sentiamo svincolati dal patto e vincolati solo all’interesse del Paese».

Quindi il vostro voto sulle riforme non mancherà?
«Non mancheranno i voti in questa direzione, ma non possiamo pensare che FI sia una stampella, Renzi ha scelto la strada di votare il presidente della Repubblica insieme a Vendola che fino a ieri ha detto che Renzi è peggio di Berlusconi. Mi sembra proprio una maggioranza raccogliticcia».

A Mattarella sono arrivati anche voti da Forza Italia. Una sorpresa?
«Che alcuni parlamentari lo avrebbero votato si sapeva».

Alfano non ha rotto con Renzi, Nuovo centrodestra ha votato Mattarella. Ve lo aspettavate?
«Un po’ di delusione c’è stata, ma non tale da interrompere il percorso cominciato con il presidente Berlusconi, un per—
corso che porti allo sviluppo di un’area moderata con una coalizione di centrodestra in cui non solo siano presenti anche
Lega Nord e i FdI di Giorgia Meloni, ma che sappia anche riprendersi l’elettorato che si astiene. Le divisioni non hanno
portato bene a nessuno, con Alfano e Ncd si deve andare in questa direzione».

Sull’Europa però Salvini la pensa diversamente.
Forza Italia non potrà mai essere antieuropea. Siamo critici sull’euro ma non siamo per abolirlo. Salvini sbaglia.

Torniamo all’elezione del Presidente. Tutto merito di Renzi, come molti gli riconoscono?
«Credo Che questo passaggio in cui molti vedono un capolavoro di Renzi in realtà non sia la sua Vittoria».

Perché?
«Aveva due possibilità: confermare una maggioranza politica con Ncd e allargare la maggioranza con cui vota le riforme, con Forza Italia.
Ha deciso invece di spingere il Pd a sinistra con una maggioranza raccogliticcia. Posso capirlo in termini di numeri, ma non di prospettiva politica. Fa leva sul senso di responsabilità di FI che non fa mancare il voto sulle riforme utili al Paese, ma non potremo accettare modifiche unilaterali. Senza Forza Italia sulle riforme Renzi non ha una maggioranza, a meno che non la rinegozi con Bersani e Sel. La
forza di Renzi si regge su un equivoco, Che Foza Italia voti qualunque cosa, ma non è così».

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