Barilla all'assalto degli Usa con una catena di ristoranti

Il mercato è enorme: il consumo è di nove chili a testa all’anno. Scriveva Alexandre Dumas nel suo monumentale dizionario gastronomico: «Gli inglesi non vivono che di roast beef e di budino, i tedeschi di sauer – kraut e di lardone affumicato, gli italiani di maccheroni». Guido Barilla – uno dei Moschettieri del made in Italy –  di spaghetto e non di fioretto vuole andare alla conquista dell’America e convincerli a darsi alla pasta. Lo ha confessato al Wall Street Journal annunciando che sta per aprire una catena di ristoranti  a marchio “Barilla” negli Stati Uniti dove servire solo pasta. «La maggior parte degli americani mangia pasta, ma non molto spesso. C’è senza dubbio del potenziale per un’espansione negli Stati Uniti». Ma la notizia più ghiotta è che Barilla ha deciso di tornare all’origine e di rimettere solo le mani in pasta. Negli ultimi anni la strategia di espansione del gruppo (consolidato del 2011 pari a 3,9 miliardi di euro e spiccioli sostanzialmente uguale a quello dell’anno precedente con un utile netto salito a 76 milioni), ha portato a molte acquisizioni e a una spinta diversificazione: dai prodotti da forno ai succhi di frutta passando per le merendine  e i sughi. Fermo restando il successo trentennale del Mulino Bianco (biscotti) la Barilla pare intenzionata  a dismettere gran parte delle attività che non hanno a che fare con il core business: ovvero i maccheroni.

Anche perché la pasta tiene a dispetto della crisi. In Italia è l’unico alimentare rimasto quasi invariato (meno 0,2 per cento lo scorso anno con circa 28 chili a testa), mentre cresce sia pure di poco il consumo nel resto del mondo. Gli Usa sono un mercato molto interessante: la produzione nazionale (1,16 milioni di tonnellate) copre solo metà del fabbisogno stimato in  9 chili a testa all’anno. Se gli Usa si allineano alla media mondiale (11 chili a testa), nonostante la forte tensione sui cereali generata dalla caduta di produzione di grano americano, Barilla fa bingo. Insomma spera che l’Americano a Roma (Alberto Sordi) torni a casa e ripeta la mitica frase: «Macarone m’ hai provocato? E io te magno».

Fonte: Libero

Sottoscrivi la nostra Newsletter

Per restare in contatto con noi

Condividi questo post con i tuoi amici

Connettiti con Mariastella

Seguimi sui Social