Camera, interrogazioni seduta 27 aprile

Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. – Per sapere –

premesso che:
il collegamento ferroviario diretto Brescia-Roma rappresenta
da anni, per il territorio bresciano, uno dei pochi collegamenti
veloci per la Capitale. Ogni mattina, alle ore 7:05, e ogni
pomeriggio, alle ore 17:15, un treno Frecciargento parte da
Brescia e arriva nella capitale in sole 3 ore e 35 minuti.
Allo stesso tempo, da Roma è previsto un collegamento per
Brescia alle ore 9:15 e alle ore 18:15 effettuando le medesime
fermate intermedie della tratta Brescia-Roma;
questo collegamento rappresenta non solo un’abitudine
consolidata per i cittadini che scelgono di usufruire di questo
treno per recarsi a Roma e a Brescia anche in giornata, ma
rappresenta soprattutto un’importante risorsa per il settore
turistico della città e in particolar modo per quello produttivo;
da notizie emerse dai fruitori del collegamento Roma-Brescia,
risulta che a breve termine il Frecciargento n. 9463 potrebbe
essere soppresso.
In tal caso, l’unica alternativa per
raggiungere Roma e Brescia resterebbe l’utilizzo dei soli Freccia
Rossa da Milano, Padova o Verona.
In questi casi, oltre ad un notevole incremento dei tempi del
collegamento tra le due città, ci sarebbe anche un considerevole
incremento dei prezzi del biglietto ferroviario così come la
drastica riduzione del tempo di permanenza giornaliero;
dal sito ufficiale di Trenitalia risulta che dal 14 giugno
2015, termine dell’orario invernale, le tratte dirette
Roma-Brescia, e viceversa, non saranno più acquistabili, restando
a disposizione degli utenti soltanto collegamenti indiretti tra
le due città.
Pertanto, appare ormai evidente che, con l’ingresso dell’orario
estivo, tale collegamento sarà soppresso, senza che ci sia stata
alcuna comunicazione precisa da parte di Trenitalia;
qualora venisse fissata la soppressione del collegamento
Roma-Brescia, oltre a crearsi un importante e grave disservizio
per i cittadini di Brescia, si determinerebbero un forte
indebolimento, un isolamento e una grave limitazione per lo
sviluppo turistico del territorio bresciano -:
Se quanto esposto in premessa
corrisponda al vero e, in tal caso, quali iniziative urgenti
presso Trenitalia il Governo intenda intraprendere al fine di
mantenere l’attuale collegamento tra la città di Brescia e Roma;
quali azioni di competenza intenda promuovere al fine di
garantire ai cittadini un servizio di qualità salvaguardando e
tutelando il diritto alla mobilità.

Il piano di ripartizione conseguente ai Decreti Ministeriali sulla scuola ha avuto come effetto l’attribuzione alla Regione Lombardia di soli 5 incarichi dirigenziali da distribuire tra i diversi uffici scolastici. Risultato: gli istituti di Brescia, Mantova, Cremona e Monza restano senza provveditori con gravi ripercussioni sul funzionamento del sistema scolastico in questi territori. Oltretutto la guida degli uffici scolastici nelle quattro province potrà essere solo a reggenza, il che significa che diventeranno mere succursali di altri istituti che invece manterranno la figura del dirigente titolare. La scelta di declassare gli uffici scolastici da sedi titolari di dirigenza a sedi si reggenza in ben quattro province su dodici della Lombardia desta preoccupazione e contrarietà. Non vengono garantiti né un numero adeguato né di dirigenti né posizioni economiche che consentano una giusta remunerazione a dirigenti che attualmente guidano realtà molto complesse. 

Per queste ragioni ho scritto una interrogazione al Ministro dell’Istruzione chiedendo chiarezza su una decisione che penalizza gli istituti scolastici di Brescia, Mantova, Cremona e Monza e chiedendo inoltre quali iniziative si intendano intraprendere per garantire in Lombardia un numero congruo di provveditorati al fine di assicurare a tutti il diritto all’istruzione e alla formazione come vuole la nostra Costituzione.

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