La partecipazione al Congresso del Partito popolare europeo segna per Noi Moderati l’ingresso nella grande famiglia dei popolari europei. Un congresso che ha visto la rielezione a presidente di Manfred Weber, a cui auguriamo buon lavoro, ma che è stato anche l’occasione per ridefinire un’agenda politica che parte dalla consapevolezza di un profondo cambio di passo da parte dell’Unione europea. C’è bisogno di abbandonare l’approccio regolatorio, l’approccio ideologico del Green Deal che mette a repentaglio posti di lavoro e filiere produttive come l’automotive. C’è bisogno di rivedere la governance e di affrontare il tema dell’allargamento ai Paesi dell’Est europeo. Queste sono le sfide che abbiamo davanti, in un mondo che cambia, in un contesto geopolitico che vede conflitti sia in Ucraina che in Medio Oriente, due questioni su cui il Ppe pone molta attenzione. Noi siamo schierati senza se e senza ma dalla parte del popolo ucraino perchè crediamo nella democrazia e siamo convinti che non sia accettabile violare la sovranità territoriale. Al tempo stesso, non dobbiamo dare per scontata l’Europa. È vero, serve un cambio di passo, perchè l’Ue così com’è non funziona e rischia di essere condannata all’irrilevanza, ma sarebbe un grave errore dare per scontate le conquiste dell’Europa: ci ha garantito settant’anni di pace, ha messo a disposizione dei giovani un programma importante come l’Erasmus, e poi la libera circolazione delle persone e delle merci, una gestione efficiente della pandemia sia attraverso i vaccini che allo strumento del Next Generation Eu e quindi la possibilità di accedere alle risorse del Pnrr. Alla luce di tutto ciò, pur in un tempo così difficile, siamo schierati come Noi Moderati dalla parte dell’Unione europea e lavoreremo per rafforzarla e rendere ancora più vivo lo spirito europeo”.
