Forza Italia: Bobo e Matteo trovino un accordo

Mariastella_Gelmini

 

La Gelmini domani al tavolo convocato da Maroni: «Non tifiamo nessuno, lavoriamo per l’unità. A Milano una coalizione ampia».

Di Massimo Costa – Da Libero Milano

Milano, 4 ott. 2015: «Non tifiamo né per Salvini né per Maroni ma lavoriamo per l’unità del centrodestra». Mariastella Gelmini, coordinatrice lombarda di Forza Italia, parteciperà domani al tavolo convocato dal governatore lombardo per parlare del voto milanese. I partiti – Ncd compreso – si riuniranno alle ore 13 a Palazzo Lombardia. Nonostante l’ennesimo veto posto ieri da Matteo Salvini all’iniziativa «inclusiva» di Maroni («Maroni fa il governatore e lo fa bene. Le alleanze della Lega le fa la Lega e il suo segretario federale»). Spiega la Gelmini: «Mi auguro che Salvini e Maroni trovino un accordo, non entro nelle dialettiche di altri partiti. A Milano serve la coalizione che governa la Lombardia, anche se capisco le perplessità di Salvini sulla contraddizione interna all’Ncd. Fosse per noi, comunque, il tavolo doveva essere convocato già sei mesi fa».

Forza Italia, sabato prossimo, si riunirà al teatro Dal Verme per l’incontro «Rialzati Milano» con alcuni big azzurri. «Noi continuiamo a correre», rilancia la Gelmini, «a battere le periferie e i quartieri per costruire un’alternativa di governo». Il candidato? «Prima di pensare alle primarie bisogna provare a trovare un accordo tra i partiti».

Maroni, nonostante il braccio di ferro con il suo segretario, ha intenzione di tirare dritto. Domani, al vertice di maggioranza allargato ai segretari di partito, ci saranno anche Paolo Grimoldi per la Lega e tre esponenti Ncd (il coordinatore Alessandro Colucci, il capogruppo Luca Del Gobbo e il presidente del consiglio regionale Raffaele Cattaneo). La frattura più ampia, al momento, resta quella interna al Carroccio. Da una parte il profilo istituzionale di Maroni, che tesse la tela con i centristi e lavora a un accordo anche con l’opposizione sul referendum per l’autonomia lombarda; dall’altra il leader del partito che esclude patti con gli alfaniani e vuole giocarsi la partita da protagonista: se non si troverà un’intesa su un nome esterno ai partiti con Forza Italia – e il conduttore tv Paolo Del Debbio resta il preferito in via Bellerio nonostante il niet ripetuto a tutti – la Lega punterà su un suo cavallo. «Abbiamo un nome ma lo sottoporremo prima ai milanesi» ha detto ieri Salvini. «Noi siamo pronti e abbiamo voglia di fare tanto per la città». In attesa dell’atteso incontro con Berlusconi, insomma, il leader lumbard si tiene aperte tutte le porte. «Io abito e lavora a Milano da 42 anni e ce l’ho nel cuore. Stiamo cercando qualcuno di meglio, se c’è e ce ne sono, se ha voglia».

In tanti, tra i leghisti più vicini a Salvini, sono convinti che il nome del candidato non uscirà in tempi brevi. «La sinistra si sta scannando, noi non abbiamo fretta» dice il capogruppo in Comune Alessandro Morelli. Ma è innegabile che il centrodestra è ancora da costruire: alleanze, programmi, candidato. Ieri intanto il numero uno della Triennale Claudio De Albertis che in molti nel centrodestra vorrebbero come candidato sindaco ha confermato il suo no alla corsa per Palazzo Marino: «Mi piacerebbe tanto fare il sindaco, a chi non piacerebbe, ma ci sono situazioni oggettive che lo impediscono».

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