Roma, 26 giu. 2015: ”Dopo una guerra combattuta da oltre vent’anni contro il presidente Berlusconi si pensava di aver visto tutto in fatto di ingiustizia e di persecuzione ‘ad personam’. La Procura di Bari ci ha tolto questa illusione e ha saputo sorprenderci con un provvedimento che non sappiamo giudicare se non a metà strada tra la follia persecutoria e l’esibizionismo mediatico”. Lo afferma Mariastella Gelmini.”L’idea di predisporre l’accompagnamento coattivo del presidente Berlusconi – aggiunge – è un insulto al buon senso, un’ingiuria alla persona che non si è mai sottratta ai processi, ma è, soprattutto, il segnale che è stato ampiamente raggiunto e superato il livello di guardia nella patologia che distorce i rapporti fra politica e giustizia. Al presidente Berlusconi -conclude- va la mia più viva solidarietà per l’ennesimo sopruso consumato contro la sua persona e contro il buon nome della giustizia” (AdnKronos).