Roma, 9 apr. 2014: “Sbaglia chi pensa che le decisioni del Tribunale di Sorveglianza di Milano siano da guardare con il distacco di una sentenza già emessa e quindi da rendere solo esecutiva. Forza Italia e i milioni di italiani che hanno votato per 20 anni il presidente Silvio Berlusconi sono le prime vittime di un’ ingiustizia enorme i cui effetti sono molto più a largo raggio e investono le fondamenta e la qualità della democrazia in Italia.
La decisione del tribunale di Sorveglianza, insieme alle altre che l’ hanno preceduta, mette un sigillo inquietante ma non chiude una stagione politica. Negare l’ agibilità civile e politica a Berlusconi significa negarla al partito in cui si riconosce la maggioranza di almeno due generazioni di italiani. Significa negare a milioni di concittadini il diritto a vedere riconosciuta una leadership da loro liberamente scelta alle urne.
Qualunque sarà la decisione domani, essa recherà in ogni caso il marchio di un’ ingiustizia costruita nel tempo e destinata a lasciare una scia lunga di amarezza e di risentimento. E’ una ferita aperta nel corpo della democrazia e richiuderla sarà un compito difficile che investe la stessa credibilità delle istituzioni” (Adnkronos).