Gelmini, Forza Italia: Germania. Lauk boccia il welfare della Merkel

Roma, 16 ago. 2014: “Se la ‪Germania‬ ritiene di avere un welfare troppo costoso pur avendo ritmi di crescita sostenuti, a parte la flessione di questo trimestre, che cosa deve pensare di fare un premier italiano? Kurt ‪‎Lauk‬, consigliere di Angela ‪‎Merkel‬, è severo con la sua “ assistita”: troppo welfare, troppe tasse. La sua ricetta è di una semplicità brutale ma di un’efficacia antica e sperimentata: meno welfare per tagliare drasticamente le tasse. Lauk, che è anche presidente del Consiglio economico della Cdu, boccia senza appello la politica economica del governo di coalizione: il salario minimo garantito, l’abbassamento dell’età di pensione da 65 a 63 anni “invece di alzarla a 67”, la rendita per le madri, sono gli errori che Lauk segnala come la causa prima del declino economico tedesco.

È il segnale che si sono esauriti gli effetti delle grandi riforme fatte Gerhard ‪Schröder‬ nel 2003-2004 e che è maturo il tempo per un nuovo ciclo di riforme. Dove le riforme sono state fatte, come nei casi di ‪Spagna‬, ‪Portogallo‬ e ‪Grecia‬, la crescita ha mostrato una forza superiore al resto dell’eurozona. Le riforme non sono una passeggiata di salute come ‪‎Renzi‬ tende a far credere. Liberalizzare e privatizzare i servizi pubblici locali, scuotere quel dinosauro che è la burocrazia pubblica, sono scelte che hanno dei costi sociali più o meno elevati. Se la politica continua a rifiutare di recidere questi nodi per timore di perdere consensi, l’esito sarà che la politica perderà se stessa e il Paese. Se il presidente Renzi crede di affrontare le sfide dell’autunno inerpicandosi per qualche scorciatoia o aggirando i problemi, andrà a sbattere e l’‪#‎Italia‬ con lui. Renzi porta oggi una responsabilità enorme: dalle sue scelte dipenderà se l’Italia conserverà la propria sovranità nazionale oppure se dovrà cederla in misura rilevante alla trojka economica. ‪‎ForzaItalia‬ vuole salvaguardare la dignità della Nazione ed è pronta ad assumersi le proprie responsabilità. Ma la scelta è nelle mani di Renzi”.

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