Roma, 8 lug. 2015: ”Lo schema di decreto legislativo di riordino dei servizi all’impiego e delle politiche attive propone un modello di mercato del lavoro neo-centralista e neo-statalista, riportando indietro le lancette della storia di almeno vent’anni, quando avevamo il peggiore mercato del lavoro dei paesi industrializzati”. Così Mariastella Gelmini, deputata di Forza Italia.
“Nessuno mette in discussione la necessità di garantire in tutta Italia il pari esercizio dei diritti costituzionali di accesso al lavoro, ma non si può pensare di migliorare le performance dei servizi al lavoro in alcune regioni peggiorando quelle di altre regioni. Il modello di organizzazione di mercato del lavoro lombardo – prosegue Gelmini – è un modello di eccellenza, basato sui chiari principi della libertà di scelta da parte delle persone di operatori pubblici e privati, accreditati con pari dignità. È un modello che ha dato evidenza di grande efficacia con il suo sistema di politiche attive del lavoro, che ha garantito esiti occupazionali fino al 70% dei disoccupati presi in carico dagli operatori accreditati”.
“Lo schema di decreto del Jobs Act rischia di peggiorare questo modello, precludendo ai lombardi di continuare a fruire dei migliori servizi al lavoro e delle migliori politiche attive finora garantiti. Non si vuole impedire alle altre regioni di scegliere di organizzare il loro mercato del lavoro come vogliono, ma chiediamo con forza che si lasci alla Lombardia la libertà di mantenere la sua organizzazione del mercato del lavoro e delle politiche attive”, conclude la parlamentare forzista (AdnKronos).