Gelmini, Forza Italia. Spadolini comprese ansia di modernizzazione Italia

Roma, 4 ago.2014: “Amava l’ Italia di quell’ ‘amore secolare’ che soltanto una forza di origini risorgimentali come il Partito Repubblicano poteva coltivare. Amava Milano, città – ripeteva, citando Stendhal – che ha insegnato all’ Italia ‘a pensare europeo’. Ricordare Giovanni Spadolini, a vent’ anni dalla morte, significa rileggere in controluce gli eventi di una lunga stagione che ha avuto nel direttore del Corriere della Sera e, poi, primo ‘laico’ presidente del Consiglio uno dei suoi incontrastati protagonisti.
“Spadolini era un uomo dell’ Occidente libero e democratico, grande amico di Israele e del suo popolo. Fu lui, da presidente del Consiglio e poi da Ministro della Difesa, a spingere con il cancelliere socialdemocratico Helmut Schmidt perché l’ Europa accettasse di rispondere alla minaccia missilistica del declinante impero sovietico schierando i missili Pershing e Cruise. Lontano da ogni tentazione populistica e da ogni demagogia, Spadolini intuì con grande anticipo, come del resto Bettino Craxi, l’ansia di modernizzazione che sprigionava dalla società italiana a cavallo fra gli Anni Settanta e Ottanta.
Quando la ‘marcia dei quarantamila’ invase le vie di Torino con i quadri Fiat che protestavano contro l’ appiattimento salariale voluto dai sindacati, Spadolini ebbe la sensibilità intellettuale, insieme al coraggio politico, di interpretare quella richiesta di meritocrazia contro le potenti spinte all’ omologazione sociale sostenute dal Pci e dalla Cgil. Quando nel giugno 1981 Sandro Pertini lo convocò al Quirinale
per affidargli l’incarico, Spadolini era reduce dal trionfale congresso del Pri dove aveva svolto una relazione oceanica. ‘Emergenza senza solidarietà’, era il titolo significativo. Era il riconoscimento che i governi di unità nazionale fra Dc e Pci avevano esaurito la loro spinta e l’ Italia invocava una svolta nel segno della modernità e del riconoscimento dei valori d’ impresa. La sua eredità intellettuale e politica è un patrimonio della nostra Nazione. Farne conoscere i moltissimi libri scritti, la sua attività di giornalista e di politico, è il modo migliore di ricordarlo e per trovare nuovi stimoli per la rinascita dell’ Italia”, conclude Gelmini (TMNews).

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