Roma, 27 nov. – All’insegna di una invocata discontinuità, a sinistra, si svolge in questi giorni un dibattito ingannevole e rischioso. Ingannevole perché le misure serie e rigorose che si è deciso di affidare al governo Monti hanno per cornice il documento approvato a Bruxelles e non certo le rivendicazioni della CGIL. Rischioso perché un cambio di linea che tentasse di mettere tra parentesi l’azione del governo Berlusconi e le sue riforme metterebbe in pericolo l’equilibrio nato dal nostro senso di responsabilità. Non possiamo certo assistere passivamente, e in silenzio, ad esercizi di pura demagogia da parte di chi non ha vinto il consenso popolare né sfiduciato il precedente governo.