Roma, 21 dic. – Mentre Berlusconi ha con chiarezza offerto di anteporre la vittoria di un fronte moderato alle sue ambizioni, Casini, dopo aver fantasticato di un centro-sinistra europeo che prima Vendola e ben più autorevolmente l’esito della riunione del PPE, a Bruxelles, ha guardato come il fumo negli occhi, ora ha ripiegato verso un piano B che è una variante della stessa minestra.
Facendo la lista dei buoni e dei cattivi Casini vuole convincere Monti a guidare un gruppo di cespugli ad una trattativa con Bersani e ripropone quindi un’alleanza politica incompatibile tanto con il rigore quanto con il coraggio che la ripresa impone per disboscare il burocratismo italiano.
È il solito schema che tende a distruggere l’impianto bipolare, una strategia incompatibile tanto con il Popolarismo europeo quanto con l’agenda europea che Monti ha cominciato a declinare, incontrando la fiera resistenza di parte del Pd, della CGIL e l’opposizione di Sel. In pratica per Casini sarebbero questi i nuovi compagni di strada di Monti.
È questo tentativo di riprodurre la palude della prima Repubblica il vero disco rotto che Casini suona da oltre 30 anni.