Roma, 07 mar. – Sono quasi vent’anni che un formidabile accanimento giudiziario si manifesta nei confronti del leader di uno schieramento che, fin dalla sua prima prova politica, nel 1994, è votato e sostenuto da moltissimi italiani. La novità di questi giorni, un vero salto di qualità, consiste nei pronunciamenti, da parte di Csm ed Anm, che precedono e affiancano l’attività della magistratura giudicante e possono condizionarne nei fatti la serenità di giudizio e le sentenze.
L’agibilità democratica di un Paese si misura anche dal grado di trasparenza e di equità del servizio giustizia nei confronti dei cittadini. Non sembra che questa condizione di equilibrio tra le parti sia assicurata in questi giorni, particolarmente a Milano.
Porsi il problema di scoraggiare ogni ingerenza diviene quindi un diritto ed un dovere di chi voglia preservare il gioco democratico. Fingere di non vedere, cercare di lucrare una posizione politica che il popolo sovrano ha negato é una responsabilità per l’oggi e per il domani. Noi non staremo a guardare.