Roma, 29 nov. – “Niente Primarie? Sì, l’orientamento è questo. C’è poco tempo e a differenza del Pd non si trattava di primarie di coalizione ma di partito. Si cercherà il rinnovamento del partito per altre vie, come ad esempio convention programmatiche, un consiglio nazionale e incontri sul territorio. Non stremo con le mani in mano”. È quanto spiegato in diretta a Tgcom24 da Mariastella Gelmini (PdL) sulla scelta di non fare le primarie nel PdL.
Sul ruolo di Alfano e l’ipotesi di aver ceduto davanti alla posizione di Berlusconi, risponde: “Alfano si fa carico dell’unità del partito. L’opinione di Berlusconi conta, ma la decisione è maturata dopo al riflessione dei dirigenti. La riflessione è quella di procedere con strumenti diversi per il rilancio del partito”.
Sul confronto con il Pd dopo il dibattito sulle primarie di centrosinistra aggiunge: “Berlusconi teme che l’Italia possa cadere nelle mani di Bersani e Vendola, perché domenica è presumibile che Bersani possa vincere con l’appoggio dei voti di Vendola. Sarà una sinistra molto distante da quella di Renzi e lontana dall’Europa. Oggi un congresso di partito avrebbe poco senso, dobbiamo tornare nelle piazze a discutere di contenuti, dobbiamo riavvicinare gli elettori alla politica del centrodestra, coloro che non contenti non sono andati a votare”.
Sui rapporti con gli ex An e le dinamiche interne al partito, l’ex ministro conclude: “Berlusconi vuole andare oltre le primarie, noi siamo sempre all’avanguardia fin dal 1994 e non possiamo limitarci a copiare uno strumento del centrosinistra. Con gli ex An lavoreremo insieme, collaborando per trovare la soluzione migliore senza litigare”.
Fonte: Ansa