Roma, 13 feb. – Esprimo al collega Raffaele Fitto la mia solidarietà, politica e personale. Poiché la scelta del tempo di un’azione giudiziaria che riguardi la politica non è fattore ininfluente, e poiché il tempo di numerose Procure sembra coincidere in modo non casuale con la scadenza elettorale, ne deriva che o siamo in preda alla più totale involontaria anarchia o ci troviamo di fronte a settori organizzati della magistratura scesi in piena campagna elettorale.
Per la seconda volta, a distanza di vent’anni, è in atto un tentativo di mettere l’Italia in ginocchio attraverso un sistematico attacco alle istituzioni e alla classe dirigente. Sbaglia, come al solito, quella parte della politica che si illude di trovare in queste azioni un vantaggioso surrogato della ricerca del consenso.