Roma, 19 feb. – Le richieste dei rettori sono condivisibili perché l’università è in sofferenza ma la posizione della Crui è anche un poco autoassolutoria.
Se oggi non abbiamo università italiane tra le prime 100 del mondo e gli iscritti diminuiscono bisognerà ricordare i piccoli concorsi truccati, le baronie, le selezioni non meritocratiche, il moltiplicarsi di corsi con pochi studenti, il moltiplicarsi delle sedi, sistemi poco trasparenti e produttori di grandissimi sprechi.
È giusto che i rettori chiedano autonomia ma bisogna che accettino anche di essere valutati. Dico sì alla defiscalizzazione delle tasse universitarie e delle borse di studio, distinguendo tra chi è in difficoltà e quelle per i più meritevoli. Via anche i vincoli del turnover e ripristinare i 300 milioni di euro sottratti all’università. Con quei fondi già nel 2013 si potrebbero assumere seimila nuovi ricercatori.