Geologia, viaggio virtuale nel tempo sui monti del Sannio

Un viaggio virtuale a ritroso nel tempo fino a 200 milioni di anni fa: è possibile visitando alcune formazioni geologiche del Sannio ricche di fossili che funzionano come “una macchina del tempo” per raccontare la storia del nostro pianeta e dell’Italia.

“In questa sorta di viaggio nel tempo dobbiamo immaginare le montagne appiattirsi progressivamente e il mare insinuarsi fino a coprirle quasi completamente, fino a giungere nel Triassico, circa 200 milioni di anni fa” osserva Luciano Campanelli, consigliere dell’ Ordine dei Geologi della Campania. In questo periodo, aggiunge, “la spina dorsale dell’Italia, e cioé gli Appennini, non ancora si era formata e al posto dell’Italia vi erano immense scogliere coralline e un arcipelago di isole simili alle attuali isole Bahamas”.

La prima stazione di questo viaggio a ritroso è Tufara, nella Valle Caudina. Qui, spiega l’esperto, vi è un sito dove si possono osservare rocce di età Pliocenica risalente a circa tre milioni di anni fa . “Queste argille – prosegue Campanelli – sono ricche di fossili di animali marini come lamellibranchi, gasteropodi, echinodermi, coralli e anche resti di vegetali”.

La seconda tappa di questo viaggio nel tempo virtuale è nel territorio del Fortore, precisamente tra Colle Sannita e Baselice, siti protagonisti di escursioni organizzate dall’Ordine dei Geologi della Campania nell’ambito dei percorsi di Geologia e Turismo finalizzati alla promozione dei geositi Campani. Lungo i solchi dei campi arati, spiega Campanelli, è possibile ritrovare gli echinodermi, meglio conosciuti come ricci di mare, risalenti al Miocene tra i 15 ed i 16 milioni di anni, ma vi sono anche abbondanti fossili di alghe rosse. Si pensa che questi organismi vivessero in un ambiente marino a una profondità di non oltre i duecento metri.

Le montagne del Matese, e precisamente Pietraroja, dove è stato scoperto il baby dinosauro Ciro, il cui nome scientifico è Scipionyx samniticus, sono le protagoniste della terza tappa Il sito è a 900 metri sul livello del mare ma, nel Cretaceo, 110 milioni di anni fa, le montagne erano sott’acqua e c’era una laguna frequentata da dinosauri tra cui il cucciolo Ciro.

Il capolinea del viaggio è sul monte Taburno-Camposauro, il massiccio situato a ovest di Benevento e costituito da blocchi calcarei che disegnano il profilo di una donna sdraiata e per questo chiamato la “Dormiente del Sannio”. In particolare, spiega Campanelli, sul monte Taburno affiorano rocce calcareo dolomitiche con fossili di molluschi come i lamellibranchi che risalgono a circa 200 milioni di anni fa.

Fonte: Ansa

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