Il MIUR smentisce discriminazioni nei confronti dei letterati meridionali

Roma, 27 mar. – Il Minstero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca smentisce oggi le “bufale” circolate in rete su presunte discriminazioni nei confronti dei letterati meridionali, nelle Indicazioni nazionali dei licei:

Miur, scuola: Nessun autore del ‘900 escluso dalle Indicazioni nazionali dei licei

La notizia comparsa in questi giorni, per cui dalle Indicazioni nazionali dei licei sarebbero scomparsi gli autori meridionali del ‘900, non deve allarmare perché infondata.

Le Indicazioni nazionali degli obiettivi specifici di apprendimento per i licei rappresentano infatti un’intelaiatura sulla quale, autonomamente, ciascuna istituzione scolastica decide di disegnare il proprio Piano dell’offerta formativa. Sono dunque “indicazioni”, come dice la parola stessa, che non dettano alcun modello didattico-pedagogico prestabilito, né tanto meno vogliono prediligere un autore ad un altro tra i tanti che arricchiscono la nostra letteratura, come quelli, in questo caso, del secondo Novecento. Al momento della loro formulazione si è scelto dunque di non redigere una lista, che non sarebbe potuta essere in ogni caso esaustiva, ma di fornire degli esempi dando spazio proprio al secondo Novecento, a cui spesso il Ministero è stato accusato di non dare il dovuto rilievo.

Tali Indicazioni favoriscono, dunque, la sperimentazione e lo scambio di esperienze metodologiche, come si legge anche nello schema di Regolamento, e valorizzano il ruolo dei docenti e delle autonomie scolastiche nella loro libera progettazione. Puntano però all’essenziale, per permettere a ciascun insegnante di costruire un percorso di studi nella piena libertà del proprio ruolo.

Questa impostazione delle Indicazioni, comune a tutte le discipline, per quanto riguarda la lingua e la letteratura italiana, ha avuto per altro l’avallo di Francesco Sabatini e Nicoletta Maraschio, Presidente onorario e vicepresidente dell’Accademia della Crusca e del prof. Luca Serianni, oltre che delle decine dei docenti liceali e universitari consultati attraverso focus group e il web durante il lavoro di elaborazione.

Fonte: MIUR

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