Intervenire subito contro il bullismo

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Gli ennesimi recenti gravi episodi di bullismo avvenuti a poche ore di distanza, l’uno in una scuola di Pavia, dove un quindicenne è stato addirittura ricoverato a seguito delle violenze subite in classe, e l’altro nel torinese, dove dopo due anni di abusi a un tredicenne malato è stato addirittura rotto il sondino per l’insulina, confermano l’esigenza di intervenire immediatamente per far fronte a un problema che va sempre più diffondendosi.
La scuola è il luogo in cui i nostri ragazzi si formano e deve essere una positiva palestra di vita, non certo un ring o un covo in cui i bulli hanno la meglio sui coetanei costretti a subire le loro vessazioni. Questi abusi, oltretutto, emergono per lo più quando la situazione degenera, come nel caso di Pavia e in quello del torinese, rimanendo quindi nella maggior parte dei casi sconosciuti e distanti dagli occhi di insegnanti e genitori.
Da tempo mi batto, anche con la presentazione di proposte di legge, affinché temi come bullismo e cyberbullismo diventino centrali nell’agenda politica, perché la difesa dei più deboli, specialmente se minori, è una battaglia di civiltà dinanzi alla quale le istituzioni non possono tirarsi indietro. Scuola e famiglia, i luoghi principali in cui i nostri ragazzi plasmano la propria personalità, devono ritrovare una rinnovata intesa perché i minori possano godere delle tutele e dell’attenzione opportune.

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