LAVORO, APPROVATA LA PROPOSTA CISL PER PARTECIPAZIONE A UTILI DI IMPRESA

img_9309.jpg

Ieri il Senato ha dato il via libera alla legge promossa dalla Cisl che individua quattro diverse tipologie di partecipazione dei dipendenti alla gestione aziendale. Un’ottima notizia per i lavoratori e per le imprese. 

Una proposta di legge, per cui la Cisl ha raccolto ben 400mila firme, che ho sostenuto sin da subito, convinta che rappresenti per l’Italia un valore aggiunto. Innanzitutto perché colma un vuoto normativo, dando per la prima volta attuazione all’articolo 46 della Costituzione, che sancisce il diritto dei lavoratori a collaborare alla gestione delle aziende in armonia con le esigenze produttive. 

Si tratta di un provvedimento coraggioso, che supera la logica novecentesca del conflitto permanente tra datore di lavoro e lavoratori. Un cambio di paradigma che afferma il principio che alla base dei rapporti di lavoro non debba esserci alcuno scontro, ma la collaborazione tra lavoratori, proprietà e management aziendale. Con un fondo ad hoc di 71 milioni di euro, la legge consente di costruire relazioni aziendali basate sulla produttività, sulla competitività, sul merito e sulla partecipazione dei lavoratori alle scelte strategiche dell’impresa. 

Come anticipato prima, sono previste quattro forme di coinvolgimento: una partecipazione gestionale, economico-finanziaria, organizzativa e consultiva. In particolare, si consente ai rappresentanti dei lavoratori di intervenire nel CdA dell’azienda, di organizzarsi in Commissioni paritetiche al fine di predisporre piani di miglioramento e innovazione, di avere voce in capitolo sulle scelte strategiche che riguardano il futuro dell’azienda. E naturalmente di beneficiare di una parte degli utili come premio di produzione, anche attraverso l’acquisizione di quote azionarie.

L’aumento della produttività e della competitività delle imprese, con migliori relazioni aziendali sono i risultati raggiunti nei Paesi europei che hanno già adottato una legge di questo genere. Sono, quindi, del tutto infondatele critiche di Landini e della CGIL. 

L’approvazione di questa legge è un risultato importante raggiunto anche grazie all’esecutivo Meloni: il voto compatto della maggioranza di governo testimonia che quando dai sindacati arrivano proposte equilibrate, non ideologiche, la politica risponde. Il dialogo è la strada da percorrere se vogliamo fare nel nostro Paese un dibattito serio sul lavoro. Altri scelgono la via del referendum, uno strumento sbagliato nel metodo e nel merito. Perché non risolve i problemi reali del mondo del lavoro, a partire dai salari fermi al palo ormai da tempo. Il lavoro non si difende a colpi di referendum, con lo sguardo rivolto al passato”.

Sottoscrivi la nostra Newsletter

Per restare in contatto con noi

Condividi questo post con i tuoi amici

Connettiti con Mariastella

Seguimi sui Social