Lavoro: donne ancora penalizzate, servono politiche serie per la famiglia

La crescita dell’occupazione a marzo è dovuta interamente alla componente maschile (+81 mila), mentre per le donne si registra un calo (-19 mila). I dati diffusi oggi dall’Istat fotografano uno scenario inaccettabile per un Paese occidentale come l’Italia. Nel mercato del lavoro , soprattutto le donne rischiano di essere penalizzate anche per l’assenza di specifiche politiche di accompagnamento e di conciliazione tra vita e lavoro, su cui occorre fare di più in un Paese in cui gran parte degli oneri demografici di cura dei bambini e degli anziani ricadono sulle loro stalle.  
Mentre Di Maio & Company si arroccano nel Palazzo e causano la situazione di stallo di queste settimane, ci sarebbero centinaia di cose da fare per i nostri cittadini.
Una delle più importanti, ben presente nel programma di centrodestra, è un deciso rilancio delle politiche per la famiglia. Misure serie e strutturali per favorire la natalità e per aiutare le donne-mamme-lavoratrici anche attraverso la promozione di nuove modalità di organizzazione del lavoro, come lo smart working e l’estensione delle misure di welfare aziendale per le donne che lavorano. Dover scegliere tra lavoro e famiglia non è più accettabile. Basta perdite di tempo. Creiamo per le donne le condizioni per entrare e rimanere nel mercato del lavoro.

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