Dopo il reddito di cittadinanza a scapito di chi lavora, una finta flat tax per una piccola fetta di partite Iva e l’insultante decreto su Genova, scopriamo, nel comunicato stampa del Consiglio dei Ministri, che verra’ abolito tenendo all’oscuro il ministro dell’Istruzione, Marco Bussetti, il numero chiuso nelle Facoltà di Medicina. Anzi no, perché da Palazzo Chigi fanno sapere che si sono sbagliati e che quello sara’ l’obiettivo finale di un “percorso graduale”.
Il governo prende in giro, per pure ragioni elettorali, gli oltre 65 mila ragazzi che ogni anno tentano l’accesso a medicina. Il problema della carenza dei medici non si risolve abolendo il numero chiuso ma, lo stiamo chiedendo da anni, aumentando drasticamente il numero dei posti nelle scuole di specializzazione. E’ indispensabile che il ministro Bussetti riveda i numeri di accesso alla facolta’ di medicina per fronteggiare i pensionamenti con nuovi inserimenti di giovani medici, fondamentali per la tenuta del nostro sistema sanitario nazionale. Ma e’ necessario tenere presente che il vero problema della mancanza di medici affiora soprattutto nel post lauream. Non si puo’ pensare di intervenire senza una preventiva analisi di tutta la filiera e senza contestualizzare le possibili disfunzioni di un sistema in cui migliaia di giovani aspirano a diventare medici, ma i posti restano vacanti e i cittadini senza assistenza medica.
Diamo risposte concrete oggi, non false soluzioni e prospettive distorte a quanti si laureeranno tra 6 anni.