Poste Italiane in soccorso di Alitalia. Senza aumento da sabato aerei a terra

Da Il Corriere della Sera

Roma, 11 ott. 2013: Sono le Poste Italiane il soggetto pubblico individuato dal governo per correre in aiuto ad Alitalia.

L’azienda – secondo quanto si apprende da fonti vicine al dossier – parteciperà all’aumento di capitale della compagnia da 300 milioni con una cifra intorno ai 75 milioni e una partecipazione fra il 10 e 15%. In serata, giovedì, il Governo esprime «soddisfazione per la volontà di Poste Spa di partecipare, come importante partner industriale, all’aumento di capitale di Alitalia». Nella nota diffusa da Palazzo Chigi si evidenzia che alla compagnia «servono discontinuità, stabilizzazione dell’azionariato e una importante ristrutturazione attraverso un nuovo progetto industriale». L’entrata di Poste «e’ fondata su queste premesse – spiegano da Palazzo Chigi- Il Governo si aspetta che i soci si assumano appieno le loro responsabilità». La «nostra parte è stata fatta»: è il commento del premier Enrico Letta. E il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Maurizio Lupi esprime soddisfazione per l’accordo : «Ce l’abbiamo fatta – sottolinea Lupi – Abbiamo lavorato intensamente in queste settimane per ottenere questo risultato». Arriva anche, su La7, il commento del segretario del Pd, Guglielmo Epifani: «Dobbiamo evitare il commissariamento di Alitalia, trovare una soluzione ponte e rinegoziamo al meglio questa alleanza anche con Air France ma difendendo gli interessi del paese».

Soldi freschi per assicurare continuità aziendale, anche perché «serve una ricapitalizzazione o sabato Alitalia rimarrà a terra», dice il presidente dell’Enac, Vito Riggio precisando che la verifica dell’Ente «è sull’ipotesi prospettata che domani (in cda, ndr. ci sia una ricapitalizzazione di almeno 300 milioni più un prestito bancario da 200 milioni». «Nel consiglio di amministrazione di Alitalia di venerdì «penso» arriverà il via libera a una manovra finanziaria «da 500 milioni, di cui 300 come aumento di capitale e 200 di prestiti dalle banche», ma se così non fosse «sabato ci vengono a portare loro la licenza» per poter volare, ha detto Riggio ha ricordando che l’Ente dell’aviazione civile deve applicare in questi casi i regolamenti comunitari e ha aggiunto: «Vediamo se domani vengono fuori questi quattrini, ma se la compagnia non ha né liquidità né fondi per far fronte ai propri impegni i suoi aerei vanno a terra».

E sulla compagnia di bandiera si è espresso anche il direttore Italia di Easyjet: «Non commentiamo le vicende dei competitors», ma certamente «noi siamo in controtendenza rispetto all’andamento del mercato», ha detto Frances Ouseley, interpellata sul dossier Alitalia anche alla luce delle nuove operazioni della compagnia low cost, che ha posto a Napoli la sua terza base dopo Malpensa e Fiumicino. «Confermiamo un percorso di crescita e sviluppo ha detto Ouseley -, così come l’intenzione di continuare ad investire in Italia» in un momento come questo, nel quale «siamo un pò in controtendenza» rispetto ad altri. Il direttore per l’Italia di Easyjet ha poi ribadito l’importanza dell’operazione di Napoli a livello occupazionale, visto che «genererà posti di lavoro con incrementi sia nell’indotto, dove si stimano 400 assunzioni, che diretti», con l’assunzione di 30 persone tra piloti e assistenti di volo.

 
 

 

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