Regalare un sorriso ai bambini meno fortunati

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“Perché quest’anno VOI non riceverete regali”. È questo l’oggetto di una mail recapitata ai clienti di una società di consulenza italiana che ha deciso, per la prima volta, di fare a meno degli omaggi natalizi abitualmente destinati ad aziende e multinazionali. Problemi di budget? Stato di ristrettezza economica che esige tagli e sforbiciate alle uscite qua e là? Tutt’altro, perché in realtà la società è assolutamente solida e vanta un portafoglio clienti d’eccellenza, sia per quanto riguarda le realtà italiane che quelle estere.
L’idea di abbandonare la consuetudine e di non inviare i regali ai clienti è stata basata sulla volontà di destinare il budget che si sarebbe reso necessario ai bambini meno fortunati. Alla struttura protetta alla quale il Tribunale di Trani ha affidato numerosi minori, sono stati quindi recapitati dei doni che certamente riusciranno a strappare un sorriso ai giovani ospiti.
“Ci sembra – si legge infatti nella mail- che la politica italiana e mondiale sia diventata una continua caccia alle streghe: un susseguirsi di divieti, contro una tecnologia, un materiale, un ingrediente, uno svago, etc…, di muri, di barriere e di sospetti”. Motivi per i quali, in un clima di intensa conflittualità sociale che incita a puntare sempre il dito contro qualcuno, è scaturita la scelta di aiutare dei bambini bisognosi, senza dunque chiedersi chi siano o perché si trovino in una struttura di assistenza. Non è importare sapere a chi siano figli per regalare loro regali e vestiti, per fargli dono di un sorriso e di una piccola gioia, per fargli vivere un po’ di quel clima natalizio che abbonda tra le tavole e sotto gli alberi di Natale delle famiglie italiane. I bambini sono bambini, non serve farsi domande, soprattutto a Natale.

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