«Sala? Un uomo del centrodestra. Renzi non sfrutti l’onda di Expo»

Gelmini

 

La coordinatrice di Fi critica la tentazione elettorale dei Dem «Sinistra spregiudicata, l’esposizione è un patrimonio di tutti»

Da Il Giornale/Milano – Di Maria Sorbi

MIlano, 3 nov. 2015: Il nome del candidato sindaco del centrodestra non c’è ancora. Ma dalla coordinatrice regionale di Forza Italia Mariastella Gelmini arrivano due indicazioni: niente selezioni in stile X Factor, come propongono i grillini. E niente nomi nati sulla scia di Expo.

Quindi chiede di non mettere bandiere su Expo?
«Non bisogna piegare Expo a interessi di parte. E’ un patrimonio di tutti. Se proprio deve avere un colore politico è quello di Letizia Moratti che, da sindaco, si è battuta per portare a casa il risultato».

Il Pd non la pensa allo stesso modo e punta sul commissario Giuseppe Sala.
«Il Pd, spregiudicato, vuole sfruttare l’onda lunga di Expo. Ma dimentica che Giuseppe Sala è un manager fatto crescere dal centrodestra. Per lui è difficile spendersi come candidato di sinistra senza il rischio di apparire un uomo per tutte le stagioni».

Per il centrodestra sfuma l’ipotesi di candidare Paolo Scaroni.
«Sul candidato ci sono stati tanti equivoci ed una proposta di peso. Gli equivoci attorno ad Adriano Alessandrini e Scaroni riguardano il profilo del candidato che, secondo Berlusconi, va scelto in una rosa tra chi ha lavorato bene tra gli amministratori (come Alessandrini) o chi ha una forte cultura manageriale (come Sacroni)».

E la proposta di peso?
«Il nome forse più di peso è quello di Paolo Del Debbio, che però al momento non è disponibile. Ma c’è ancora tempo per arrivare a una scelta vincente sulla base di questi criteri».

Priorità per Milano?
«Sicurezza, tasse, lavoro e nuove povertà. E poi il centrodestra deve saper stupire i milanesi presentandosi come il baluardo della cultura e della ricerca».

Le amministrative saranno un test politico?
«Sì. Non solo a Milano, ma anche a Roma. Ovunque. Dobbiamo andare oltre gli egoismi di partito e riconquistare la fiducia dei cittadini che si sono disaffezionati alle urne e che chiedono una prova di maturità. Milanoè una partita cruciale. Pisapia ha lasciato il campo senza ricandidarsi perché non ha conseguito risultati».

E Roma?
«A Roma ci ha pensato Marino a screditare il Pd. Io provo molta stima per Giorgia Meloni. Ma non mi scandalizzerei se Alfio Marchini si presentasse con una lista propria. In fondo a Venezia abbiamo vinto così».

Si riparte da Bologna domenica prossima assieme a Matteo Salvini?
«Quella potrebbe essere un’occasione per ricostruire l’unità del centrodestra, un’unità basata sui programmi, oltre le differenze tra i partiti, lavorando in squadra per creare un’alternativa al governo delle chiacchiere di Renzi».

Tema profughi: la prefettura ha fatto retromarcia sull’accoglienza a Expo.
«E meno male. Non è quella la sede giusta».

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