Per la prima volta il premio Erc-Advanced Grant del Consiglio europeo delle ricerche è stato assegnato alla ricerca italiana in robotica, che si conferma tra le più avanzate in Europa e il riconoscimento è stato assegnato ad Antonio Bicchi, professore ordinario all’Università di Pisa, uno dei sette tra scienziati e ingegneri italiani vincitori del premio. Lo afferma una nota dell’ ateneo pisano.
Bicchi, che dal 2004 dirige il Centro interdipartimentale di ricerca “Piaggio” dell’ Università pisana è dal 2009 senior scientist presso il dipartimento di Advanced Robotics dell’Istituto Italiano di Tecnologia di Genova. Proprio dalla collaborazione tra Iit e ateneo, spiega la nota universitaria, “è scaturito il progetto innovativo su cui la Commissione europea ha deciso di investire più di 2 milioni di euro e che punta a costruire le basi per lo sviluppo di nuove teorie e tecnologie per robot intelligenti e abili”. L’obiettivo è infatti quello di realizzare una struttura fisica e cognitiva artificiale che riproduca le caratteristiche che concorrono a determinare quella che comunemente chiamiamo “intelligenza del fare”, studiando in particolare i tratti distintivi dell’ homo faber come la mano e il tatto.
“Da molte ricerche condotte da neuroscienziati, medici, robotici ed esperti di intelligenza artificiale, ma anche dalla visione di molti filosofi – spiega Bicchi – emerge che la nostra stessa struttura fisica determina in modo fondamentale le caratteristiche dell’ intelligenza . Se avessimo un corpo diverso, molto probabilmente penseremmo in modo diverso, e il nostro stesso concetto di intelligenza sarebbe differente. Un modello artificiale delle nostre prestazioni cognitive definite intelligenti, quindi, deve tenere conto di queste caratteristiche fisiche e tentare di riprodurle nei loro tratti essenziali”.
Nei prossimi 5 anni Bicchi e il gruppo di scienziati e ricercatori dell’Iit e del centro Piaggio si concentreranno sul ruolo della mano come organo di azione e conoscenza del mondo, e tradurranno i risultati scientifici in nuove tecnologie per costruire una nuova generazione di mani artificiali abili e sensibili, ma anche robuste ed economiche. Le mani artificiali così realizzate verranno poi integrate nella struttura fisica di un robot umanoide, che si sta sviluppando all’Iit.
Fonte: Ansa